I Disturbi dell’umore comprendono una serie di problematiche che possono colpire l’individuo con tempi, sintomi e per cause diverse.
Su queste basi l’Associazione Americana di Psichiatria nella quinta versione del Manuale Statistico Diagnostico dei Disturbi Mentali divide questi disturbi in base alla durata dei sintomi, distinguendo tra episodi transitori e condizioni stabili di alterazione dell’umore, in base all'oscillazione dell’umore tra stadi depressivi e maniacali e in base alla causa del disturbo dovuta a condizione medica o a effetto di una sostanza.
Episodi di alterazione dell’umore
Stati transitori in cui i sintomi non si presentano per più di una/due settimane e si presentano con sintomi diversi che causa un disagio clinicamente significativo in diverse aree di vita dell’individuo.
Episodio depressivo maggiore: si presenta con sintomi transitori come: umore depresso; marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività; significativa perdita di peso o aumento di peso non dovuto a dieta; insonnia o ipersonnia; agitazione o rallentamento psicomotori; faticabilità o mancanza di energia; sentimenti di autosvalutazione o di colpa; ridotta capacità di pensare o concentrarsi; pensieri ricorrenti di morte.
Episodio maniacale: è un disturbo caratterizzato dall’umore anormalmente e persistentemente elevato, espanso o irritabile e dell’aumento dell’attività finalizzata. I sintomi possono essere: autostima ipertrofica o grandiosità; diminuito bisogno di sonno; maggiore loquacità del solito o spinta continua a parlare; fuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si succedano rapidamente; distraibilità; agitazione psicomotoria; eccessivo coinvolgimento in attività che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose
Episodio ipomaniacale: questo disturbo è classificato come forma più lieve del precedente, di minor durata e con una sintomatologia più ridotta.
Disturbo disforico premestruale
Disturbo bipolare e disturbi correlati
Disturbo bipolare I: è caratterizzato da uno o più episodi maniacali, solitamente accompagnati da episodi depressivi maggiori (e/o episodi ipomaniacali).
Disturbo bipolare II: Non devono essersi mai verificati episodi maniacali ma almeno uno ipomaniacale e almeno uno di depressione maggiore.
Disturbo ciclotimico: Per almeno 2 anni (1 anno nei bambini e negli adolescenti) ci sono stati numerosi periodi con sintomi ipomaniacali che non soddisfano i criteri per un episodio ipomaniacale e numerosi periodi con sintomi depressivi che non soddisfano i criteri per un episodio depressivo maggiore.
Disturbi depressivi
Disturbo depressivo maggiore: I sintomi dell’episodio depressivo maggiore si presentano per un periodo di almeno sei mesi.
Disturbo depressivo persistente (distimia): umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni, per almeno 2 anni.
Disturbo da disregolazione dell’umore dirompente: gravi e ricorrenti scoppi di collera manifestati verbalmente e/o in modo comportamentale che sono grossolanamente sproporzionati nell’intensità o nella durata alla situazione o alla provocazione. I sintomi sono pressoché costanti nell’arco di dodici mesi: questo disturbo può essere diagnosticato solo entro i 18 anni di età.